Nella Bhagavad Gita (un testo antico e canonico per i yogin e yogini), troviamo molteplici definizioni di yoga e una, quella che mi piace di più è: equilibrio. Ad esempio in 2.28 yoga è: restare … equanime nel successo e nell’insuccesso, un po’ come la barca che sta a galla sia nel mare tranquilla sia nella tempesta.
Stare a galla. Una barca, metafora perfetta per il nostro scopo, per restare in questo stato necessità ben due forze per non affondare. Una è la forza di gravità e l’altra è il centro di galleggiamento.
Non solo entrambe le forze sono necessarie ma il posizionamento, dove il centro di queste due forze cadono, è fondamentale. Se il centro di gravità cade un pò più all’esterno, rispetto al centro di galleggiamento (vedete sotto il disegno), la barca rischia di rovesciarsi. Stay with me!!! Quando invece, abbiamo il centro di gravità in mezzo e quello del galleggiamento, che cade più all’ esterno, la barca riesce ritrovare il suo equilibrio.
Un pò come noi umani. Anche noi abbiamo bisogno del nostro centro di gravità…
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